Italia e la Nuova Via della Seta

Italia e la Nuova Via della Seta

La Nuova Via della Seta (la Via della Seta, l’insieme delle infrastrutture utilizzate per gli scambi commerciali e culturali tra Oriente e Occidente, e protagonista indiscussa di questa via era la seta), Belt and Road Initiative (BRI) è un accordo tra Asia ed Europa, volto allo sviluppo delle infrastrutture, del settore energetico e delle telecomunicazioni.

L’Italia è stato il primo paese, tra i membri del G7 (ossia gruppo dei sette, di cui fanno parte i capi di stato e di governo dei sette paesi più industrializzati del mondo :Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti), a siglare un memorandum che prevede una serie di accordi tra il nostro paese e la Cina.

Accordi che vanno dal settore bancario, fino ad arrivare a quello siderurgico, passando per la diffusione dello stile italiano in Cina.

Infine, il memorandum, prevede anche delle intese a livello culturale e quello con la stampa cinese.

In merito a tale accordo, sono nati dei timori da parte degli Stati Uniti e indirettamente dall’Unione Europea: i primi, iniziando una guerra con dazi più alti sugli scambi con l’Oriente, temono, che la Cina “scavalchi” gli Usa e entri in Europa;

dal canto suo, l’Europa, tema la Cina, in quanto grande concorrente nel settore siderurgico.

I nostri governanti, hanno rassicurato gli italiani, affermando che la Cina, non diventerà “padrona” delle infrastrutture italiane, come i porti strategici di Trieste e Genova, in quando si avrà il controllo sugli stessi e su punti strategici dell’accordo….

Ma chi vivrà, vedrà……………..

 

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