Henry David Thoreau

 

 

 

Henry David Thoreau

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“La mia anima rinasce quando mi trovo solo a contatto con la natura”…..

Un’espressione, quella di E.D. Thoreau, che esprime il suo stretto legame con la natura, un legame che traspare nelle sue opere e nel suo modo di essere.

Henry David Thoreau, nasce in America, in particolare nel Massachusetts, nel 1817. Studia e si laurea presso la prestigiosa Università di Harvard, dopo la quale si dedica alla poesia, alla filosofia e alla botanica.

Dato che non si vive di sola “aria” e Thoreau è un uomo molto “essenziale”, durante tutta la sua vita continua a lavorare, in una fabbrica a conduzione familiare.

Essendo un naturalista, Thoreau, dedica gran parte del suo tempo a vagare per i boschi e cerca di trasmettere questo suo amore, anche, ai propri studenti.

Infatti, nel periodo, in cui insegna, appena dopo la laurea, accompagna, spesso, i suoi alunni in giro per la natura.

Giri, viaggi, che continuano e si allargano in tutti gli Stati Uniti D’America, diffondendo le sue teorie e pensieri, attraverso i suoi libri e articoli, come il famoso “Walking”.

Le sue teorie “naturalistiche” influenzano, in maniera notevole, l’opinione pubblica, al punto da sviluppare una scuola di pensiero, volta alla tutela del patrimonio “naturale” americano.

Da qui la protezione di luoghi incantevoli, come i boschi del Maine e la penisola di Cape Cod.

Thoreau e la solitudine…………

Henry David, come si evince, dalla frase iniziale, ama la solitudine, al punto tale, che per due anni, decide di costruirsi una capanna sul lago Walden, nella città natale. Un’esperienza di solitudine quotidiana, che lo porta a scrivere “Walden”, dal nome del lago,  un libro che lo renderà famoso, al punto tale che viene adottato, come testo, nelle scuole americane.

Thoreau, oltre alla natura, ama anche e soprattutto l’indipendenza; non a caso, la sua nuova vita nella capanna, inizia il 4 luglio, nell’ “Independence Day”, ossia il giorno, in cui le colonie degli Stati Uniti D’America, riuscirono a sottrarsi dalla corona britannica (1776).

Non ci sarà mai uno Stato davvero libero e illuminato fino a quando esso non riconosce l’individuo come un potere superiore e indipendente, da cui tutto il suo potere e autorità derivano, e tratti l’individuo secondo questo principio”.

Thoreau e l’indipendenza…………..

Essere indipendenti, vuol dire anche avere idee proprie e a volte in contrasto con i governanti: “Il governo è, nell’ipotesi migliore, solo un espediente; ma la maggior parte dei governi sono di solito espedienti inutili, e tutti i governi sono tali di quando in quando.”

I concetti di libertà, indipendenza, ribellione, sono racchiusi in un’altra famosa opera di Henry, “Disobbedienza civile”, scritta in seguito all’esperienza carceraria di una notte, causata dal mancato pagamento delle tasse statali.

Lo scrittore, si era rifiutato di contribuire alle casse della propria città, in quanto avversario dell’allora presidente Polk, che era favorevole alla schiavitù degli uomini di colore e fautore della guerra con il Messico.

Una guerra che aveva esteso la schiavitù, altro tema sociale di cui si è occupato il grande Thoreau. Da qui un’“Apologia per John Brown” considerato, un eroe, per le idee e gesta antischiaviste, letta prima dell’esecuzione capitale a cui fu condannato: “Questi uomini, insegnandoci a morire, ci hanno insegnato a vivere!”

Thoreau, di Brown, approva principi, idee e credo religioso………….contro le ingiustizie e la schiavitù….

Durante la sua vita, Thoreau dimostra di essere un “cuore impavido”, fino alla fine al giorno in cui muore, il 6 maggio del 1862, lasciando i suoi cari, con questa frase: “E’ meglio che le cose finiscano……Sì, questo è un bel mondo, ma fra poco ne vedrò uno ancor più bello”……

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