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La scarpa tra storia e mercati
La prima scarpa, risale al 3.500 A.C, rinvenuta in una caverna armena.
Nel periodo egizio, la scarpa, era un elemento di distinzione tra il ricco e il povero.
Man mano che il tempo è trascorso, la scarpa ha avuto un ruolo sempre più importante e diverso, fino a costituire, nel XX secolo, uno status symbol per la moda.
Negli anni ’40, si afferma la scarpa italiana e insieme i grandi marchi made in Italy.
Nel 2014, l’Italia si è ritrovata, in Europa, al primo posto, come produttore e a livello mondiale, dopo la Cina, al secondo posto, in qualità di esportatore di calzature.
In Italia, i territori in cui si concentra l’industria calzaturiera, sono: Marche, Campania, Riviera del Brenta ed Empoli.
Il consumatore, in genere, ripone una certa dose di fiducia, verso il prodotto europeo, in quanto ad esso è legata un’idea che unisce qualità, correttezza etica e trasparenza del processo produttivo.
Dopo un periodo di crisi, sembra che negli ultimi tempi, il settore calzaturificio italiano, a causa, soprattutto dei prodotti contraffatti (per il basso presso, ma a scapito della qualità),si stia riprendendo, sia internamente che sul mercato estero.