Tuteliamo l’agricoltura italiana

Tuteliamo l’agricoltura italiana

L’attuale neo ministro degli interni e vice premier On. Salvini, ha affermato che intenderà fermare le navi che trasportano, in Italia, il riso asiatico.

Fino ad ora, nessuno aveva minimamente pensato alla tutela dell’agricoltura italiana, a parte la Coldiretti, che da tempo si lamentava dei prodotti agricoli esteri, che arrivano sulle nostre tavole.

Infatti, nel settembre di quest’anno, con il vecchio governo, è entrato in vigore, seppure parzialmente, il famoso CETA (vedi articolo), ossia l’accordo tra Canada e Europa, che consente ai prodotti canadesi di far parte del cibo italiano.

Quando vi recate a far la spesa, nei supermercati, troverete che quasi tutto quello che mangiamo, è di origine extranazionale: i legumi provengono, dal Canada, Usa, Egitto; le arance, sono spagnole; le nespole provengono dal Cile; il pepe è turco; le nocciole sgusciate sono marocchine, egiziane…..il riso è cambogiano e così via……

L’Italia è la terza potenza agricola europea, come sancito dal dossier Eurostat 2015 “Agriculture, forestry and fishery statistics”; al primo posto, troviamo la Francia e al secondo la Germania. L’Italia si è classificata al terzo posto, in quanto, i francesi e i tedeschi, coltivano un maggior quantitativo di ettari di terreno. Nel 2017, al G7 sull’agricoltura, l’Italia si è classificata, al secondo posto.

Ma riusciremo a diventare prima potenza agricola? Perché, con tanti ettari di terreno, siamo costretti a cibarci di prodotti stranieri? In Sicilia, abbiamo la Conca D’oro, la famosa pianura in cui si coltivano le arance; in Puglia, il granaio d’Italia; al Nord, si produce riso!

Il problema principale dell’agricoltura italiana, è dovuta, innanzitutto, alla mancanza di tutele del prodotto italiano; in secondo luogo e cosa molto importante, è la scarsa o mancata innovazione nello stesso settore e di conseguenza scarsi finanziamenti per la ricerca.

Se guardiamo ai paesi extraeuropei, fattori quali: manodopera sottopagata;  legislazione ambientale blanda o inesistente, consentono di realizzare, in agricoltura prodotti a basso costo; il che comporta per un prodotto italiano, come il riso, l’impossibilità di reggere la concorrenza!

Tutto questo pone e porrà l’Italia, fin quando nulla cambierà, sempre ad un passo indietro.

Ci auguriamo che il nuovo governo, detto “il governo del cambiamento”, porrà un freno a tutto questo…………tuteliamoagricolturaitaliana

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