Il commercio elettronico e la crisi dei piccoli negozianti

La crisi dei piccolo negozianti

 

Negli ultimi tempi, si sta verificando un brutto malcostume: alcune persone entrano in negozio, misurano una scarpa, un vestito e poi lo comprano on line a prezzi più bassi.

Questa tipologia di cliente, è stata definita  Topo (Try Offline, Purchase Online),

Un fenomeno, che si è diffuso a macchia d’olio, tanto da far nascere dei sistemi di difesa a disposizione dei  proprietari dei negozi.

Il cliente Topo, è una tipologia che tende a diffondersi sempre di più, crescita sostenuta dall’uso degli smartphone.

Pensate, che inAmerica, grosse catene di negozi, sono state costrette a chiudere i battenti, a causa dell’e-commerce.

Resta da chiedersi, perché la gente compra on line e non al negozio fisico?E’ tutto legato al prezzo!

Nei negozi on line, capita, che nonostante, le spese di spedizione, il prezzo di un prodotto, è nettamente inferiore a quello presente nel negozio fisico.

I negozi on line, tipo quelli di cosmetica, insieme ai prodotti ordinati, ti inviano anche dei campioncini (tipo profumi), cosa che nella realtà, spesso, non avviene, in quanto ci sono commesse, che anziché pensare alla soddisfazione del cliente, perseguono interessi  egoistici.

In genere, gli acquisiti on line, sono regolati, tramite strumenti di pagamento che vanno ad azzerare i costi di spedizione.

Il prezzo in un negozio “fisico” è legato a tante spese, comprese le tasse pagate al Comune, allo Stato.

Il governo, se riducesse le tasse, probabilmente, i prezzi scenderebbero e i clienti sarebbero incentivati all’acquisto fisico.

Fortunatamente, ci sono donne, in genere le  over 40, con famiglia a corredo, che amano acquistare “dal vivo”, trascinate dall’emozione del momento, dall’emozione che dalla vetrina, suscita l’abito o la scarpa.

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